martedì 3 settembre 2013

Io penso (pro)positivo

Eddai, lo sanno tutti che Capodanno è un'invenzione dei villaggi turistici e dei comuni di montagna per poter alzare i prezzi per una settimana. L'anno comincia a settembre, insieme alle scuole, al lavoro e alla trasmissione di XFactor.
Ed è proprio a settembre che, sospinti e cullati dal ricordo di vacanze non troppo lontane, cediamo alla formulazione di valanghe di buoni propositi, tutti rigorosamente irrealizzabili.

Il primo, condiviso dall'umanità tutta, è quello di occuparsi dei propri impegni volta per volta, limitando gli accumuli di lavoro arretrato e "la corsa del giorno prima", della quale sono campionessa olimpica. Progetto destinato a sgretolarsi davanti alla riapertura del Tommasi e alla prima settimana della moda.

Chi come me me ha cercato, senza risultati, di auto-convincere il proprio corpo del fatto che "in estate si ha meno fame" e, preso atto della propria sconfitta, si è abbandonato ad amori estivi prettamente enogastronomici (ancora sospiro quando penso alle seadas) si riprometterà di tornare a frequentare la palestra, il parco del cucco da corsa, di improvvisare una camomilloreica di otto ore (quelle trascorse prima di incontrare un muffin). "L'estate prossima non dovrò tagliare le foto ad altezza diaframma per non far vedere il rotolo, promesso".

"Già che faccio il cambio di stagione mi libero della roba inutile". Primo, lo sanno tutti che il cambio di stagione esiste solo negli armadi delle donne e negli armadi degli uomini gestiti da donne, da ciò si deduce che questa frase è di stampo tipicamente femminile. Colei che l'ha pronunciata, te e me comprese, non butterà assolutamente niente perché "magari quest'anno la spallina imbottita di pelle e il reggiseno a cono tornano". La fanciulla in questione ruberà piano piano in modo quasi impercettibile lo spazio adibito a qualcos'altro o a qualcun altro per riporvi le scarpe in eccesso.

"Mi devo defigadelegnizzare". Vale anche per gli uomini: fatevela una risata, regalatecelo un sorriso. Non siete James Dean e, fatevelo dire, col broncio sembra che stiate sopportando una colica, non il tedioso destino di essere bellissimi.


Buon Anno
C.


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