domenica 27 maggio 2012

maggio fatti coraggio

Maturità, t'avessi presa prima...impossibile perché mammina, che da sempre mi educa alla modestia (o almeno ci prova), non avrebbe mai e poi mai fomentato la mia inclinazione a fare la maestrina in ogni situazione mandandomi a fare la figa che va un anno in anticipo alle elementari.
Fatto sta che il 2012 oltre che l'anno della fine del mondo è anche quello del mio esame di maturità, che poi a pensarci bene oggi, a un mese dalla prima prova, mi sembra un po' la stessa cosa.
Non ho mai studiato con tanto impegno nella mia vita e a volte lo stress scolastico si somma a tutto quello che questo maggio, il primo senza papà, comporta. Allora esplodo.
Le ricorrenze fanno violenza. E le sue cose lo vogliono ancora lì, in quella metà di letto, in quel quarto paio di posate, in quello strano quadro di Buzzati, in quelle migliaia di libri impolverati che a lui non avevo mai dimostrato di apprezzare più di tanto.
Sono passati sette mesi e penso ancora a mandargli un messaggio dopo ogni interrogazione, a chiedergli di andare a una mostra, di recuperarmi un dizionario. E mi sento un'idiota.
Mi piace pensare a una cosa tipo Ghost, dove lui è sempre con me, ovviamente molto più figo di Patrick Swayze, ma la sua voce non la sento. La ricordo e basta, mi ero ripromessa di non dimenticarla mai.
Quando prima di cena sono in camera mia sogno di sentire il suo passo deciso sul parquet delle scale e i suoi quattro tocchi alla porta della mia stanza (rimane l'unico nella storia ad essersi mai degnato di bussare) per poi vederlo entrare e rispondere alle sue mille domande sulla mia giornata.
Aveva il potere di farmi credere che quel mio piccolo straccio di vita adolescenziale tra casa e scuola fosse davvero qualcosa di importante. Il problema è continuare ad esserne convinti.