Sì, voglio elogiare mia mamma, mi faccio schifo, ma penso che se lo meriti davvero.
Sono pur sempre un'adolescente e non dimentico i momenti in cui la avrei volentieri scambiata con quella di qualcun altro: con quella della mia amica che ha potuto fare il tatuaggio in prima liceo, per esempio, e con quella che, dalla seconda media, accoglieva la frase "dormo da un'amica" con un rilassato sorriso e senza sottoporre la figlia a un terzo grado (ingenua, mia figlia fino ai 25 dormirà a casa in una stanza vicina vicina a quella di mammà).
Le voglio bene, anche se per colpa sua svilupperò dei grossi complessi nel mio relazionarmi con il sesso maschile: ha amato un uomo, finché la morte non li ha tragicamente separati, sempre fedele, un esempio perfetto che un disastro umano come me non riuscirà probabilmente ad emulare.
E' un po' una maniaca del controllo ma sempre e comunque a fin di bene: è letteralmente terrorizzata all'idea che le persone a cui vuole bene possano soffrire.
La sua frase è: "Faccio io, faccio io", bisogna insistere perché si lasci aiutare, anzi forse aiutarla di forza. Solo di recente ha imparato che avere bisogno di aiuto non è una colpa ma una normalissima necessità umana e che a volte non si può tenere tutto in piedi solo con le proprie forze.
Una mamma perfettina, di quelle che non ti fanno invitare il tuo amico a casa perché prima deve assolutamente rifare le fodere dei divani e che, se la donna di servizio non è venuta per un giorno, si scusa per il disordine. E sì, dice "Scommetto che la tua stanza è molto più ordinata di quella di mia figlia" e mi dice che sto a tavola come un'incivile (ha ragione).
Una mamma che, quando conosce le tue amiche, a loro sta immediatamente più simpatica lei di te. Ha una capacità di apprendimento alquanto sviluppata, che le ha permesso in pochi mesi di inserire nel suo vocabolario termini come "sbatti", "scialla", "tra'", ma riesce a dire al massimo "si sono fatti" anche quando intende salti mortali in camera da letto.
E' una mamma che non mi ha mai parlato di soldi ma mi ha insegnato quanto valgono. Non mi ha mai detto cosa scegliere ma mi ha dato gli strumenti migliori per decidere.
Rompe le palle sulla scuola, ovvio, ma sa anche essere molto paziente e tollerante. Quando ride si sfiora al naso e si copre la bocca, non ho mai capito se a mio padre, questo gesto ricorrente, desse veramente fastidio o se si fosse innamorato anche della strana danza della sua mano.
Quando nei film i protagonisti amoreggiano urla "Si baaaciano!", non può farne a meno, ma i suoi commenti sull'argomento sentimental-amoroso rimangono inerenti ai film: è molto discreta e noi figli lo apprezziamo, ci fa sentire grandi.
Ma la cosa straordinaria di mia madre, quella che la distingue dalle altre donne, è la sua forza immensa. Ancora troppo giovane si è vista strappare l'uomo della sua vita ma, nonostante l'immane sofferenza, non ha sprecato un solo secondo nell'autocommiserazione: ha immediatamente afferrato tutti i pezzi della vita che aveva costruito con suo marito e ha cercato di tenerli insieme. Ci abbiamo messo un po' a farle capire che qualcosa sarebbe dovuto inevitabilmente cambiare ma, come dicevo, ha una capacità di apprendimento piuttosto sviluppata e da un po' mio fratello ed io siamo riusciti persino a farle ordinare la pizza a casa e a convincerla a mangiare senza far apparecchiare dalla donna di servizio. Il suo "grazie" è ciò che ci fa andare avanti.