lunedì 27 febbraio 2012

carne-vale

Voglio cominciare questo post con un incipit glorioso: la palestra da settimana scorsa mi ha vista ben due volte e probabilmente dovrò incrementare il mio ritmo di allenamento, visti i fiancozzi dovuti all'incontenibile golosaggine della sottoscritta.
Dal momento che non è bastato mettere come sfondo del computer la pancia di Gisele Bundchen, vediamo se il sostegno della collettività può aiutarmi a trovare una motivazione per scollare il gluteo dal così comodo cuscino del divano.
Giuro che mi sento bellissima e che la mia improvvisa ed esplosiva forza di volontà non è in alcun modo collegata al fatto che negli ultimi giorni per Milano ci sia stata un'invasione di cosce del diametro del mio polso.
Come si fa ad essere così? Genetica? Ginnastica? Una foglia di insalata e tanta coca?
La risposta "Sono così di mio, mangio di tutto, il mio sport preferito è lo zapping" non si merita che un bel vaffanculo in risposta.
Ma, riconoscendo i limiti del mio fisico e della mia forza di volontà, l'invidia nei confronti delle indossatrici si tramuta subito in un autodifensivo "Ma che schifo, vuoi mettere toccare un bel sedere consistente? Dove sono le sue tette?"
Il mio inconscio lavora talmente bene da farmi venire voglia di un gelato ogni volta che una modella è costretta a schivare la mia filiforme figura, per farsi strada verso il successivo casting.
In fondo è credere nell'intelligenza (ed essere abbastanza presuntuosa da pensare si possederla almeno in minima quantità) a far sì che io trovi ancora il coraggio di uscire di casa e di accettare un drink da un soggetto di bella presenza.
Detto ciò dovrei anche ammettere che l'ultima volta che sono uscita, l'ho fatto con una maschera veneziana e una piuma gigante a coprirmi il viso.
Maschera che, ritrovata sul comodino la mattina seguente, ha fatto riemergere ricordi degni di qualche sorrisetto ( e, diciamolo, di un minimo incremento di autostima).